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I modelli di apprendimento automatico sono alla base delle più recenti trasformazioni nella SEO e nel funzionamento degli algoritmi di Google.
In parole semplici? Sono il motore che permette a Google di “capire” davvero quello che scriviamo online.
Cos'è un modello di apprendimento automatico?
Un modello di apprendimento automatico (machine learning) è un sistema che, attraverso una grande quantità di dati, impara a riconoscere schemi e fare previsioni. Google utilizza questi modelli per migliorare la pertinenza dei risultati di ricerca.
BERT e MUM: due modelli, una rivoluzione
Nel mondo SEO, due modelli di apprendimento automatico hanno segnato un vero cambio di passo:
- BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers): lanciato nel 2019, ha permesso a Google di comprendere il contesto delle parole in una frase. Prima, un motore di ricerca analizzava le parole in modo isolato. Con BERT, il significato della frase intera viene compreso, inclusa l’intenzione di chi cerca.
- MUM (Multitask Unified Model): introdotto nel 2021, è 1000 volte più potente di BERT. Capisce testi, immagini, audio e video. Ed è anche multilingua. Significa che Google può cercare risposte ovunque nel mondo, in qualsiasi formato.
Perché questi modelli sono importanti per la SEO?
Grazie ai modelli di apprendimento automatico, Google non si limita più a confrontare parole chiave. Ora punta a comprendere l’intento di ricerca dell’utente.
Questo cambia radicalmente il modo in cui dobbiamo scrivere i contenuti:
- Non basta più usare la parola chiave giusta.
- Serve rispondere davvero alla domanda dell’utente.
- Bisogna offrire contenuti approfonditi, chiari, strutturati e utili.
Come adattare i tuoi contenuti a questa evoluzione?
Ecco una checklist per rendere i tuoi testi adatti ai modelli di apprendimento automatico:
- Focalizzati sull’intento dell’utente: chiediti sempre cosa vuole sapere davvero chi sta cercando.
- Scrivi in modo naturale: Google riconosce i testi costruiti solo per posizionarsi. Meglio essere chiari e semplici.
- Usa titoli descrittivi e coerenti.
- Arricchisci il contenuto con immagini, infografiche, video (soprattutto con l’arrivo di MUM).
- Cura la struttura: sottotitoli, liste puntate, paragrafi brevi aiutano sia l’utente che Google.
E per chi ha un business locale?
Se sei un imprenditore e hai una piccola attività o un sito vetrina, questa evoluzione ti riguarda da vicino.
Ottimizzare i contenuti significa farti trovare da chi ti sta cercando davvero.
La buona notizia? Non serve essere tecnici.
Serve comunicare bene, con contenuti pensati per rispondere alle esigenze delle persone reali.
Con i nuovi modelli di apprendimento automatico, la SEO diventa sempre più umana. Google vuole offrire risposte migliori, e per farlo premia chi crea contenuti autentici, utili e pensati per le persone.
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