infografica con mockup di un pc e uno smartphone in cui si vede dove inserire l'alt text

Alt text: il contenuto nascosto che parla ai motori di ricerca

Indice:

Alt Text: cos’è davvero e perché conta

Se ti stai chiedendo alt text (o testo alternativo) cos’è, sappi che non si tratta di un dettaglio tecnico per addetti ai lavori.

L’alt text è il “testo alternativo” che descrive il contenuto di un’immagine e che, in pratica, parla ai motori di ricerca, ai social e agli utenti che non possono vederla.

Un dettaglio invisibile agli occhi, ma fondamentale per:

  • Rendere il web più accessibile.
  • Aiutare Google a capire cosa mostrano le tue immagini.
  • Migliorare il posizionamento SEO.
  • Dare più forza anche ai tuoi post social.

Insomma: se non lo stai usando correttamente, stai letteralmente lasciando opportunità sul tavolo.

Alt text e SEO: un binomio vincente

Le immagini rappresentano una quota enorme del traffico web. Secondo uno studio di Brafton, il 63% dei clic su Google Immagini si trasforma in traffico verso il sito di origine. Questo significa che un’immagine ben ottimizzata non è solo un dettaglio grafico, ma un vero canale di acquisizione visitatori.

Eppure, solo il 26% dei siti web utilizza regolarmente l’alt text nelle proprie immagini. Un dato sorprendente, che mostra quanto spazio ci sia ancora per migliorare e distinguersi.

Ottimizzare l’alt text può portare fino a un +30% di traffico organico, soprattutto se associato a nomi file descrittivi, dimensioni corrette e un caricamento veloce.

Perché è diventato fondamentale nel 2025

Accessibilità: una questione di inclusività (e di legge)

Milioni di persone navigano con screen reader: se trovano immagini senza descrizione, si perdono informazioni preziose.

Un buon alt text rende il tuo sito accessibile e inclusivo. Non è solo buona pratica: in molti Paesi sta diventando anche un requisito normativo.

SEO: gli occhi di Google sulle tue immagini

I motori di ricerca non vedono le immagini. Senza testi alternativi, per Google sono solo pixel. Con il testo alternativo, invece, puoi:

  • Far capire a Google cosa c’è nell’immagine.
  • Farla comparire nei risultati di Google Immagini.
  • Rafforzare la pertinenza della pagina.
  • Ottenere più traffico organico.

Considera che le immagini pesano anche fino al 50% di una pagina web: trascurarle significa indebolire tutta la tua strategia SEO.

Nei social media: è un’arma nascosta

Non solo SEO: l’alt text è già parte integrante di piattaforme come Instagram, Facebook, LinkedIn e X/Twitter.

  • Su Instagram, lo trovi nelle Impostazioni avanzate > Scrivi un testo alternativo.
  • Su Facebook, puoi modificarlo cliccando su un’immagine già pubblicata.
  • Su LinkedIn, lo aggiungi quando carichi una foto.
  • Su X/Twitter, devi attivare l’opzione nelle impostazioni di accessibilità.

Perché è importante? Perché l’algoritmo usa queste informazioni per capire meglio il tuo contenuto e mostrarlo al pubblico giusto.

Come scrivere un testo alternativo efficace: formula + esempi

La formula “chi + cosa + dove + come”

Un buon testo altenativo deve rispondere a queste domande:

  • Chi o cosa c’è nell’immagine?
  • Dove si trova?
  • Cosa sta facendo?
  • In che modo/che emozione trasmette?

Esempi concreti:

Sbagliato: “Foto”

Giusto: “Donna con cappotto rosso che sorride camminando in un parco autunnale”

Sbagliato: “Prodotto”

Giusto: “Smartphone nero da 6 pollici appoggiato su un tavolo in legno chiaro”

Best practice per diversi scenari:

E-commerce:

				
					<img decoding="async" src="scarpe.jpg" alt="Scarpe running Adidas blu con suola bianca, taglia 42">


				
			

Infografiche o grafici:

				
					<img decoding="async" src="grafico.jpg" alt="Grafico a barre che mostra aumento del 30% nelle vendite nel 2024">


				
			

Team o persone:

				
					<img decoding="async" src="meeting.jpg" alt="Tre colleghi che discutono sorridenti attorno a un laptop in ufficio">

				
			

Errori da evitare (ma che tutti fanno)

  1. Keyword stuffing Non ripetere ossessivamente la parola chiave. NO alt=”scarpe running scarpe Nike scarpe sportive migliori scarpe 2025” SI alt=”Scarpe da running Nike Air Max blu su pista di atletica”
  2. Testo generico Evita descrizioni come “immagine” o “foto”. Non aggiungono nulla.
  3. Duplicare la caption Alt text ≠ didascalia. La caption racconta il contesto, l’alt text descrive l’immagine.
  4. Ignorare le immagini decorative Per quelle che non hanno funzione informativa, usa alt="" invece di lasciarle senza.

Alt alternativo e SEO: cosa ci guadagni davvero

  • Migliori posizionamenti su Google Immagini.
  • Più traffico organico dalle ricerche visive.
  • Maggiore comprensione dei contenuti da parte dei crawler.
  • Esperienza utente migliore grazie all’accessibilità.
E non dimenticare i Core Web Vitals: immagini ben ottimizzate (peso + alt text) riducono i tempi di caricamento e migliorano metriche come LCP e CLS.

Le domande più cercate su Google:

Qual è la lunghezza ideale?

125-150 caratteri, così è chiaro ma leggibile dai lettori vocali.

Sì, su tutte quelle informative. Per le decorative meglio alt=””.

Meglio di no: gli screen reader le leggono in modo confuso.

Non da solo, ma migliora la comprensione della pagina e contribuisce alla SEO.

Traduci sempre l’alt text nella lingua della pagina.

L’alt text non è un dettaglio secondario: è un contenuto nascosto che parla ai motori di ricerca, ai social e alle persone.

Significa rendere i tuoi contenuti più inclusivi, più comprensibili e più performanti. In pratica, significa guadagnare traffico qualificato e migliorare l’esperienza utente.

Vuoi un consiglio pratico?

Fai un audit delle immagini del tuo sito e dei tuoi profili social. Riscrivi gli alt text seguendo le regole che hai letto qui e monitorane l’impatto sul traffico organico e sull’engagement.

Vedrai che quei piccoli testi invisibili cominceranno a farti parlare molto più forte online.